Chissà se il sole tornato a splendere su Barcellona nell'ultimo giorno del Mobile World Congress, che fra due anni cambierà con ogni probabilità sede, sarà di buon auspicio per tutti gli operatori del settore. Rispetto al freddo pungente che ha accolto (domenica 14 febbraio) le decine di migliaia di addetti ai lavori convenuti nella città catalana tutta un'altra storia, ed è proprio un'altra storia quella che si accingono a scrivere (almeno così sembra) produttori di terminali, fornitori di infrastrutture di rete, sviluppatori di applicazioni, carrier telco e content provider di vario genere.
Come è stata l'edizione 2010 della kermesse dedicata al mondo mobile? Sicuramente molto affollata, e questo di per sé è già un buon segno. I principali attori del settore c'erano tutti – dentro e appena fuori i confini della fiera – e l'unico "giustificato" assente è stato come da tradizione Apple, la cui presenza si è però materializzata comunque semplicemente perché uno dei "leit motiv" della quattro giorni spagnola sono state le applicazioni mobili. Un fenomeno che il Ceo della Gsm Association Rob Conway ha confermato essere stimato oggi (citando come fonte Gartner) in qualcosa come 4,5 miliardi di download l'anno. Che diventeranno oltre 21,6 miliardi entro il 2013 per un giro d'affari globale di circa 30 miliardi di dollari. Lo stesso Conway ha parlato del 2010 come "l'anno degli sviluppatori" e ha sottolineato anche come l'80% delle applicazioni oggi scaricate siano gratuite, così che il ruolo dell'advertising diventerà sempre più importante in questo mercato, arrivando (dati sempre di Gartner) a coprire, entro il 2013, il 25% dei ricavi generati dai vari negozi virtuali.
Fra gli operatori presenti a Barcellona – massiccia, anche all'interno degli stessi stand dei vendor di cellulari (leggi Rim), la presenza di aziende specializzate in soluzioni di mobilità ad ampio spettro – regnava un moderato ottimismo, vuoi perché l'annus horribilis (il 2009) è alle spalle, vuoi perché le previsioni degli analisti danno in salita un po' tutti i comparti dell'industria mobile. Dai cellulari, in predicato di crescere del 10% in volumi a fine anno, al traffico dati (nel 2010, secondo Booz & Cie, il 54% degli europei avrà in tasca un telefonino 3G), dal numero di connessioni mobili in banda larga (il 90% di chi possiede un iPhone negli Usa si connette regolarmente a Internet) agli smartphone, che dovrebbero continuare a correre per toccare una quota di venduto totale nell'ordine dei 250 milioni di pezzi.
L'edizione 2010 del Mobile World Congress è quindi andata in archivio senza grandissimi botti, con pochi, pochissimi annunci di peso sul fronte dei terminali (il Samsung Wave con sistema operativo Bada, fra questi) e molta più carne al fuoco sul fronte del software (vedi il lancio di MeeGo a firma Nokia e Intel o l'agognata presentazione di Windows Mobile 7, che però arriverà sul mercato solo in autunno). A Barcellona si è parlato e discusso soprattutto di Apps e non solo perché proprio al Mwc è stata battezzata ufficialmente la Wholesale Applications Community, l'alleanza che gli operatori mobili hanno stretto con l'intento di creare una piattorma comune per lo sviluppo e la distribuzione delle applicazioni sui telefonini.
